Anche a bassi livelli bisogna fare sul serio

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Bisogna fare sul serio quando si parla di poker anche se si gioca a bassi livelli. È questo quello che dice Alec Torelli raccontando il caso di Eduardo, un ragazzo che gli ha raccontato di avere problemi a giocare a poker online per via del fatto che non riusciva a prendere il gioco seriamente perché giocava a bassi livelli. 

Eduardo ha detto che sicuramente ha le skills per battere gli avversari dello stesso livello, tuttavia con piatti molto bassi e avversari che non sono alla sua altezza, alla fine capita che perde ogni stimolo anche di trovare strategie adeguate e verificare teorie quotate. Alec Torelli racconta questa storia a Italian Poker Club perché anche lui ci è passato e spiega:

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“Avrei potuto rispondergli che effettivamente a quei livelli non è necessario, basta giocare un ABC game per vincere, ma ho voluto andare più in profondità. -risponde Alec- Ecco i miei consigli per riscoprire il divertimento, la competizione e l’attrazione per il poker.”

“Questo succede quando sottovaluti il gioco, non riesci a prendere il poker seriamente quando quei 5, 10 dollari che giochi sai benissimo di poterli trovare da qualche altra parte senza difficoltà. Anche se perdi questi soldi o l’intero bankroll sai che potrai ritrovare quei soldi in fretta e ricominciare. Questo atteggiamento incerto, che può portare ad un ciclo continuo di ricariche, ti tiene lontano dalle partite più competitive che potresti fare.”

“Vi racconto una storia: quando ho cominciato a giocare avevo esattamente lo stesso approccio, anche se giocavo a limiti decenti. Sapevo che ci sarebbe stato sempre qualcuno che mi avrebbe prestato soldi, amici con cui giocare, persone che mi comprano quote, o anche i soldi che stavo facendo con un’altra attività. Erano gli inizi, io ero molto giovane e vincere era molto facile. Consideravo il poker online un po’ come il mio bancomat. Bastava giocare qualche ora e potevo ritirare i soldi per comprare qualsiasi cosa volessi, viaggiare dove volessi. Davo i guadagni per scontati, e non apprezzavo né rispettavo i soldi che giravano, la competizione di giocare. Non mi pesava perdere perché sapevo che ci sarebbe stato sempre il giorno dopo.”

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