Cosa sta cambiando nel mercato mondiale del poker

Il mercato del poker live sta cambiando e c’è chi si aspetta un tracollo del settore. In realtà la crisi ha determinato una flessione della partecipazione ai tavoli ma si tratta di un momento down che ricorre, è ciclico, proprio come le impennate che hanno reso questo gioco un successo online. 

A livello mondiale, comunque, le cose stanno cambiando. Da un lato c’è il Giappone, ad esempio, che non è riuscito ancora a regolamentare il mercato del poker e quello dei casinò per cui non si può ancora costruire il casinò per giocare in modo legale. A Macau, invece, i tavoli ci sono ma c’è stato un calo degli introiti e delle vincite.

L’analisi che risale agli ultimi sei mesi dice che la flessione è stata significativa con un 19,6% di drop off rispetto al novembre del 2013. Tuttavia in questo momento non si prevede un futuro rose e fiori, anzi, a stretto giro si conta di avere una perdita aggiuntiva di due o tre punti percentuali. Ma a cosa si lega questa flessione? Alla mancata presenza dei gamblers?

Chiaramente la risposta è negativa. Il problema sono state le truffe e gli arresti delle persone legate al poker online che a livello mondiale hanno fatto calare le cifre complessive che gli investitori erano pronti a immettere nel settore, in particolare in Cina. Ecco allora che l’economia asiatica ha subito una flessione generale legata anche al calo degli introiti che arrivano dall’indotto del gioco. La fiducia dei giocatori è venuta meno e si è entrati in un circolo vizioso da cui a fatica si viene fuori.

La situazione è ben diversa in Europa dove al contrario il casinò legali europei vanno in controtendenza e hanno registrato un rialzo dell’1,1 per cento che testimonia come in questo settore i soldi continuino a circolare, magari i players giocano piccole e medie cifre ma lo fanno in modo costante nel tempo.