A poche ore dall’inizio della tappa italiana dell’European Poker Tour, il Victory Morgana Bay di Sanremo ha ospitato la cerimonia di premiazione dei PokerStars Italian Poker Tour Awards, per conferire il giusto riconoscimento a tutti quei poker players che si sono distinti nel corso dell’IPT.
La kermesse è stata un vero successo, ed erano molto numerose all’evento sia le stelle dei tavoli verdi, sia gli addetti ai lavori, tra cui l’ormai business man Luca Pagano.
Uno dei più grossi problemi del poker online è la facilità con la quale i giocatori più “furbi” possono imbrogliare: spesso e volentieri purtroppo capita di assistere a scenette che rappresentano delle vere e proprie truffe ai danni degli avversari.
Non sono rari infatti i vari episodi di collusion e chip dumping, tanto che un paio di giorni fa i dirigenti dei Monopoli di Stato (AAMS) e gli operatori italiani di poker online si sono incontrati per discutere proprio in merito allo spinoso argomento del gioco scorretto.
Da un’idea di Poker Las Vegas – un’associazione milanese di amanti del Poker Texas Hold’em – tre anni fa ha fatto il suo gradito esordio il Red Sea Poker Cup, un appuntamento sui tavoli verdi nella magnifica località di Sharm El Sheik, in Egitto.
Ebbene con l’arrivo della primavera è tornato il momento di pensare alle vacanze: ed allora perchè non unire la nostra voglia di mare alla nostra fame di poker partecipando proprio alla Red Sea Poker Cup?
Ormai dovremmo essere abituati alle pazzie di Ilari “Ziigmund” Sahamies, eppure questo genio e sregolatezza del poker non finisce mai di stupirci: negli ultimi giorni il finlandese – dopo aver vinto una fortuna negli high stakes online dall’inizio dell’anno – ha subito una sonora batosta da Tom Dwan.
Dopo la rovinosa sessione, però, Sahamies sembrava aver imparato la lezione: “Giocare su tre tavoli in contemporanea con bui 3.000/9.000 dollari è stato davvero molto stupido da parte mia. Se qualche giocatore o semplice osservatore volesse imparare qualcosa a proposito del Pot Limit Omaha di certo non dovrebbe guardare quella sessione, almeno per quanto mi riguarda”.
Anche stavolta vi raccontiamo di poker players e di scommesse bizzarre, ma forse faremmo meglio in questo caso a parlare di coin flip: i protagonisti sono Antonio “The Magician” Esfandiari (in foto), Alec Torelli, una manciata di amici… ed il cameriere del ristorante in cui hanno cenato.
Esfandiari, Torelli e gli amici si trovavano a Las Vegas, e dopo una sontuosa cena al mago dei tavoli verdi è venuta un’idea alquanto strana per movimentare la serata.
La squadra ufficiale dell’Italian Poker Players, l’Italian National Team, farà il suo debutto ufficiale in uno degli eventi più importanti di questo mese di Aprile, la tappa nella città di Sanremo dell’European Poker Tour.
A fare da capitano alla squadra – riconoscibile tra i tavoli verdi grazie a sgargianti magliette azzurre, simbolo del team – sarà Mario Adinolfi (in foto), presidente dell’Italian Poker Players e primo italiano in assoluto ad aver disputato un tavolo finale del World Poker Tour.
Se è vero che molte celebrità provenienti dai campi più disparati si dilettano sui tavoli verdi, è altrettanto vero che spesso le stelle del poker amano cimentarsi in imprese che poco – o nulla – hanno a che vedere con carte e chips: l’ultimo in ordine temporale è Chris Ferguson, campione del mondo di poker nell’anno 2000, che insieme a Ray Bitar e Robin Schorr ha appena dato vita alla RCR Pictures, una nuova agenzia di produzione cinematografica.
L’idea è partita da Schorr (in passato direttore della River Road Entertainment), che ha fortemente voluto nel progetto tanto il Jesus dei tavoli verdi – un tempo alunno alla UCLA del padre Len Kleinrock – quanto il buon Bitar, e sembra che i due soci abbiano sovvenzionato l’azienda con una cifra compresa tra i 5 e i 10 milioni di dollari, somma che da sola basterebbe a finanziare il primo film.
Il poker live sembra ormai essere diventato una di quelle cose di cui se ne parla allo sfinimento senza però mai giungere ad una conclusione concreta: ancora una volta, Raffaele Ferrara – direttore generale dell’AAMS – ha voluto rimarcare la posizione dei Monopoli di Stato riguardo lo spinoso argomento del poker dal vivo.
Le discussioni riguardano sempre quelle restrizioni che dovrebbero aiutare il poker live a fare la sua ricomparsa nello scenario italiano.
Il misterioso Isildur1, il poker player dell’online che negli ultimi mesi ha sconvolto lo scenario degli high stakes, ancora una volta torna a far parlare di sè: negli ultimi giorni infatti circola in rete la voce che il giocatore svedese rimanga ancora nell’anonimato e non abbia ancora deciso di uscire allo scoperto per evitare di pagare le pesanti tasse sul gioco previste dalla legge locale.
Prima di giudicare male questo giovane giocatore, è bene conoscere il sistema tributario svedese: sembra infatti che nel Paese di Isildur1 ogni scommessa sia tassabile con un’aliquota pari al 30%, e considerato che in Svezia il poker viene trattato dallo Stato come un gioco d’azzardo ogni mano giocata varrebbe in effetti come una singola scommessa.
La brillante mente di Jay Rosenkrantz – produttore televisivo, poker player di successo e socio fondatore del sito di training Deuces Cracked – ha dato vita ad un nuovo progetto tanto ambizioso quanto creativo: “From busto to robusto”, una serie di cortometraggi dedicati alla vita dei giovani nuovi campioni di poker.
Queste storie non sono i soliti freddi resoconti che siamo abituati a vedere, bensì ci mostrano le storie delle nuove leve dei tavoli verdi in maniera assolutamente innovativa, presentandoceli effettivamente come i ragazzi che sono: abbastanza eloquente in merito la vicenda di Greg “Captain Zeebo” Lavery, che lavorava come inserviente al McDonald per 6 dollari l’ora. Un giorno provò a giocare a poker online, passione che dapprima divenne un modo per arrotondare lo stipendio, fino a trasformarsi poi in un vero e proprio lavoro a tempo pieno.
La cittadina di Sanremo si prepara per quello che è il più atteso appuntamento del calendario dell’European Poker Tour da tutti gli italiani: la tappa nella città dei fiori è ormai alle porte, mancano poche ore all’inizio dei satelliti live per il Main Event e c’è grande agitazione per l’arrivo dei big del poker internazionale.
La passata edizione sanremese della kermesse era stata un successo grandioso, come ha sottolineato l’organizzazione: “Gli appassionati di Hold’em Poker non possono perdere questa importante vetrina e occasione di confronto. Il montepremi è di quelli che si fanno ricordare e per cui vale la pena di cimentarsi. Nel 2009, un’edizione da record, era stato messo in palio il super premio del valore di sei milioni di euro“.
Il 19 Maggio prossimo al Golden Nuggets di Las Vegas si disputerà la prima edizione del World Team Poker, torneo a squadre con otto team provenienti da tutto il mondo che sborseranno una quota di partecipazione di ben 50 mila dollari.
Le squadre che parteciperanno all’evento saranno il Team USA (guidato da Phil Hellmuth e Doyle Brunson), il Team Vietnam (Men Nguyen), il Team China (Johnny Chan e David Chiu), il Team Israele (Eli Elezra), il Team Australia (Jeff Lisandro e Tony G), il Team England (Ben Roberts), il Team Brazil (Juliano Maesano) ed infine il Team Greece (George Kaplas).
Entro 120 giorni a partire da oggi, gli operatori di poker online dovranno apportare le adeguate modifiche alle piattaforme per offrire il cash game secondo le linee guida disposte dai Monopoli di Stato: ma fra quanto potremo effettivamente provare questa variante di gioco nelle poker room .it?
Barbara Beltramini, country manager di PokerStars, è molto fiduciosa a riguardo delle tempistiche: “Stiamo lavorando a ritmo serrato per il lancio del cash game, penso che tra la fine di Maggio e l’inizio di Giugno ci sarà la partenza ufficiale“.
Jeff Madsen (in foto) ci ha più volte abituati alle sue pazze prop bet: soltanto per citarne una, ricordiamo quella di un paio di mesi fa con Gavin Smith e Joe Sebok, che prevedeva che il poker player dei tre che fosse uscito per primo dal World Poker Tour L.A. Poker Classic avrebbe dovuto tatuarsi sul corpo il viso dei due colleghi (per la cronaca, è stato Sebok ad avere la peggio).
La nuova prop bet di Madsen stavolta è nata nel corso di un torneo di beneficenza, insieme a Manny B, un uomo d’affari celebre sui tavoli cash high stakes: la sfida – da 50 mila dollari – prevede che il prossimo 15 Aprile Jeff si trasferisca in Israele fino all’inizio del World Series of Poker, il tutto senza il fidato telefonino e senza poter avere contatti con i suoi cari.
